Commento domenicale 30/08/2020
Domenica XXII T.O. anno A
“Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue ..versato per voi e per tutti in remissione dei peccati”.
Questa è la formula della consacrazione del prezioso Sangue durante la celebrazione della santa Messa. Quel “per tutti” è la traduzione dal latino “pro multis” letteralmente quindi “per molti”, ma inserito nella Preghiera Eucaristica in italiano con “per tutti”: è tutto corretto?
Sicuramente è un dogma di fede che Cristo è morto sulla Croce per tutti gli uomini e le donne (cfr. Gv 11,52; 2Cor 5,14-15; Tit 2,11; 1Gv 2,2) per cui il presente commento è una questione “esegetica” non teologica. Ci sono comunque degli argomenti a favore della traduzione “per molti”:
- Nella Bibbia le traduzioni dei Vangeli Sinottici (Mt 26,28; Mc 14,24) fanno specifico riferimento ai “molti” per i quali il Signore offre il sacrificio e sarebbe stato del tutto possibile nei testi evangelici dire “per tutti” come per esempio, cfr. Lc 12,4.
- Il rito romano in latino ha sempre detto pro multis e mai pro omnibus nella consacrazione del calice.
- Le anafore dei vari riti orientali, in greco, in siriaco, in armeno, nelle lingue slave, ecc., contengono l’equivalente verbale del latino pro multis nelle loro rispettive lingue.
- “Per molti” è una traduzione fedele di pro multis, mentre “per tutti” sembra piuttosto una spiegazione del tipo che appartiene propriamente alla catechesi.
L’espressione “per molti”, inoltre, pur restando aperta all’inclusione di ogni persona umana, riflette il fatto che questa salvezza non è determinata in modo meccanico, senza la volontà o la partecipazione dell’uomo. Il credente, invece, è invitato ad accettare nella fede il dono che gli è offerto e a ricevere la vita soprannaturale data a coloro che partecipano a questo mistero, vivendolo nella propria vita in modo da essere annoverato fra “i molti” cui il testo fa riferimento.
Tutti questi commenti sono tratti per lo più dalla “Lettera della Congregazione per il Culto Divino sulla traduzione di “pro multis” nella consacrazione del Calice.” Prot. 467/05/L del 17/10/2006.
Buona domenica
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