Commento domenicale 31/10/2021
DOMENICA XXXI T.O. B
“In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: ”Qual’è il primo di tutti i comandamenti?” Gesù rispose: “Il primo è: “Ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. (Mc.12,34-38)
Oggi si parla molto del secondo comandamento “Amerai il tuo prossimo”, si parla dell’uomo, delle difficoltà della vita, della solidarietà, del dare del proprio denaro o anche solo del tempo, della testimonianza, dell’amore verso Dio che può essere vissuto solo nell’amore verso gli altri e pensiamo che sia questo che il Signore vuole e che non è necessario andare a Messa per essere brava gente.
Ora non finiremo mai di lodare ed apprezzare la buona testimonianza, ma tutto questo valido e necessario buon comportamento non è ancora il sentire accanto a sé il Signore nostra forza e speranza che riscalda il cuore e illumina la mente, non è Eucarestia, non è sentirsi chiamati per nome, non è ancora preghiera, non è ancora fede: forse oggi paradossalmente dovremmo dire che “il primo comandamento è come il secondo”.
E’ nella preghiera che si deve sperimentare la presenza e l’azione del Signore, il sentirsi amati da Dio per amarlo per ascoltarlo, come bambini, come innamorati per riversare nel prossimo lo stesso amore.
Allora ci vuole tempo e spazio dedicati solo a Lui, al Signore, affinché la sua voce risuoni nella nostra mente e prenda casa nel nostro cuore: entriamo in una chiesa.
Buona domenica
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