“Quando venne il tempo, secondo la Legge di Mosè Giuseppe e Maria portarono Gesù al tempio per offrirlo al Signore, come sta scritto nella Legge del Signore “ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” (Luca 2,22s)
L’ evangelista riprende una frase dell’Esodo, legge che rimarrà capitale nell’ebraismo biblico. Ora noi dopo Gesù possiamo ben dire con lo stesso pensiero che, non solo il primogenito, ma “ogni figlio” è sacro al Signore perché la vita che vedi nascere in tuo figlio non è tua, la vita è un dono, la vita appartiene solo al creatore della vita; a Dio.
Mi è sempre stata un po’ oscura la storia di Abramo che stava per uccidere Isacco suo figlio, ma un racconto, forse solo fantasioso, dice che Isacco, figlio dell’anzianità di Abramo e Sara, non fosse stato perfetto nella sua fisicità e che Abramo pensava di fare obbedienza al volere di Dio uccidendolo, costretto appunto perché disabile e certamente nei tempi antichi si faceva così; ma Abramo viene fermato da Dio stesso perchè qualsiasi fosse la vita di Isacco la sua vita non apparteneva ad Abramo. Da quella vita poi il Signore farà sorgere molte genti e la discendenza di Abramo sarà numerosa come i granelli di sabbia del mare e le stelle del cielo: solo Dio è il Signore della vita.
L’ebraismo lo aveva ben capito quando per esempio versavano tutto il sangue degli animali prima di poterli mangiare, il sangue rappresenta la vita e il pensiero è chiaro la pecora è tua, ma non la vita della pecora e la vita, attraverso il sangue sparso in terra, ritornava al Creatore.
Anche Gesù nell’ultima cena quando disse, offrendo del vino, prendete e bevete questo è il mio sangue, intendeva dire vi offro la mia vita, prendete in voi la mia vita e San Paolo dirà: “Non sono più io che vivo, ma è il Signore che vive in me.”
Buona Domenica e Buon 2018
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Commento Domenicale 31/12/2017
Pubblicato da Edoardo Amadio il
31/12/2017 FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
“Quando venne il tempo, secondo la Legge di Mosè Giuseppe e Maria portarono Gesù al tempio per offrirlo al Signore, come sta scritto nella Legge del Signore “ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore” (Luca 2,22s)
L’ evangelista riprende una frase dell’Esodo, legge che rimarrà capitale nell’ebraismo biblico. Ora noi dopo Gesù possiamo ben dire con lo stesso pensiero che, non solo il primogenito, ma “ogni figlio” è sacro al Signore perché la vita che vedi nascere in tuo figlio non è tua, la vita è un dono, la vita appartiene solo al creatore della vita; a Dio.
Mi è sempre stata un po’ oscura la storia di Abramo che stava per uccidere Isacco suo figlio, ma un racconto, forse solo fantasioso, dice che Isacco, figlio dell’anzianità di Abramo e Sara, non fosse stato perfetto nella sua fisicità e che Abramo pensava di fare obbedienza al volere di Dio uccidendolo, costretto appunto perché disabile e certamente nei tempi antichi si faceva così; ma Abramo viene fermato da Dio stesso perchè qualsiasi fosse la vita di Isacco la sua vita non apparteneva ad Abramo. Da quella vita poi il Signore farà sorgere molte genti e la discendenza di Abramo sarà numerosa come i granelli di sabbia del mare e le stelle del cielo: solo Dio è il Signore della vita.
L’ebraismo lo aveva ben capito quando per esempio versavano tutto il sangue degli animali prima di poterli mangiare, il sangue rappresenta la vita e il pensiero è chiaro la pecora è tua, ma non la vita della pecora e la vita, attraverso il sangue sparso in terra, ritornava al Creatore.
Anche Gesù nell’ultima cena quando disse, offrendo del vino, prendete e bevete questo è il mio sangue, intendeva dire vi offro la mia vita, prendete in voi la mia vita e San Paolo dirà: “Non sono più io che vivo, ma è il Signore che vive in me.”
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