Domenica 19 maggio 2024 – Pentecoste B – Gv 15,26-27;16,12-15
Questo stesso vangelo ha già fatto la sua comparsa nel tempo pasquale e torna oggi che, quel tempo, lo chiudiamo. Lo Spirito, leggiamo da Giovanni in questa solennità della Pentecoste, è lo Spirito della verità. Nel dialogo con Gesù, Pilato, provocato da Gesù stesso che dice: sono venuto nel mondo per dare testimonianza alla verità, domanda che cosa sia la verità, ma la domanda resta senza risposta perché di fatto Pilato non è davvero interessato a conoscerla. Se ne esce verso i Giudei per mettere Gesù nelle loro mani e tutto resta sospeso. È troppo impegnativo sapere cosa sia la verità perché potrebbe destabilizzarti, metterti in discussione. La vita di Gesù è vera, una vita che non ha semplicemente detto la verità ma ha fatto verità per come è stata condotta soprattutto liberando, coloro che ha incontrato, dalla falsità che ne teneva imbrigliata la vita: la samaritana, il figlio del funzionario e il paralitico guariti, il cieco nato, Lazzaro, l’adultera. Vi basta? Questo è fare verità. Scomoda, se è ridare statura a uomini e donne piegati sotto il peso di false verità se non di plateali menzogne. Lo Spirito è la forza che ci fa vivi perché la verità ci rende liberi. Una verità scrive Giovanni, che non è già tutta detta, che non è già tutta fatta, perché tutta insieme è pesante, è difficile da digerire. Sarò lo Spirito a svelarla nella sua completezza a spalle che si fanno via via più larghe per sopportarne lo splendido peso. Anche la verità su di me non è già tutta detta e fatta perché il cammino verso la verità è arduo, impegnativo, esigente. Chi di noi è davvero e finalmente se stesso? Chi di noi è capace di essere se stesso fino ad accettarne il rischio e chi di noi è capace di accogliere il divenire di sé come la verità su di sé. La verità non è già tutta scritta e detta anche se presumiamo arrogantemente di conoscerla su di noi e sugli altri. La verità è la nostra umanità che trova strade libere per compiersi e non continui inciampi che costringono a fantasiosi camuffamenti. Gesù ci affascina e ci conquista perché è l’uomo che contro i sistemi di potere, quelli che impongono certe verità, ha avuto il coraggio di liberare tutta la forza che la sua esistenza era capace di esprimere. È lo Spirito che conduce a tutta la verità. Oggi preghiamo lo Spirito perché sospinga ciascuno di noi e tutti verso una verità colma. Allora Spirito, se serve: lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Lo stesso Spirito sia forza che ci mette insieme: a quel rumore, la folla, si radunò, perché ognuno sia dedicato alla verità che deve crescere in ciascuno. Cosa ne facciamo del Vento Santo dello Spirito, lo costringiamo a tacere?
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