Domenica 2 febbraio 2025 – Presentazione del Signore

Pubblicato da emme il

Festa della Presentazione di Gesù al tempio. I testi biblici sono quelli propri della festa, non della IV settimana del tempo ordinario. Gesù al tempio perché, come abbiamo letto, ogni primogenito doveva essere consacrato a Dio e contemporaneamente riscattato attraverso un sacrificio per poterselo riportare a casa. Oggi è quindi anche Giornata della vita consacrata, cioè della vita offerta, come quella di tanti religiosi e religiose (per la verità sempre meno…). È anche la Giornata per la vita, è stata indetta 47 anni fa dalla chiesa italiana, e cade da sempre nella prima domenica di febbraio. Mi è venuta alla mente una frase del vangelo di Giovanni, del Prologo, cioè del suo inizio: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”. Abbiamo aperto l’eucarestia con la benedizione della luce. Nella luce tutto prende vita e resta in vita. Gesù e il suo vangelo sono quella luce che sbaraglia le tenebre o almeno le attenua e fa sì che la vita fiorisca. In questa festa si insiste tanto, da sempre, sulla difesa della vita nascente. Certo, è vita quella che si affaccia nuova al mondo e domanda di essere accolta. Ma è vita anche tanto altro, anche ciò che sembra non avere più parvenza di vita tanto la luce è fioca e i riflettori spenti su vita che esiste e dovrebbe essere altrettanto riconosciuta e altrettanto difesa. È vita quella dei migranti che la segretaria alla difesa interna degli Stati Uniti, Kristi Noem, ha definito sacchi di spazzatura, assistendo a New York alle operazioni di arresto con addosso un giubbotto antiproiettile e un bel rolex al polso. È vita quella degli ostaggi israeliani liberati col contagocce e in un clima davvero ansiogeno. Ed è vita anche quella della massa anonima di palestinesi in viaggio, come fosse un esodo, verso il nord della striscia di Gaza dove, ahimè, troveranno solo morti e macerie. È vita quella dei troppi che occupano margini che restano in penombra in questo nostro tempo e nel perimetro del nostro quotidiano. È vita quella delle persone segnate da qualche forma di disabilità, è vita quella di chi fa i conti con la malattia mentale, è vita quella di chi non esce dall’ombra del pregiudizio omofobo. È vita quella di minori che cercano adulti capaci di amarli. L’affido e l’adozione sono prospettive che dobbiamo considerare un po’ meno eccezionali, perché non pensare di fare largo a casa nostra a chi cerca adulti sani. Domani (oggi) a San Zeno inaugureremo il restauro della pala dell’altar maggiore dedicata proprio alla Presentazione del Signore. Al cuore del quadro il corpo luminoso di un bambino. La vita di quella carne è luce ma la vita di ogni carne è luce. Ricordiamocelo, non dimentichiamocelo per non arrivare a dire a qualcuno che è spazzatura.


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