Domenica 6 marzo 2022 – I di Quaresima C – Luca 4,1-13

Pubblicato da emme il

Ci apprestiamo a varcare la soglia di un’altra Quaresima sapendo che si tratta di un nuovo esodo offerto all’uomo o alla donna che siamo. Leggendo il passo evangelico di questa domenica percepisco l’invito al passaggio deciso da un pieno ad un vuoto. “Pieno di Spirito”, colmo di certezze, gravido di conferme, Gesù si inoltra nel deserto, il luogo vuoto di ogni cosa, questa è l’etimologia. È paradossale che ve lo introduca lo stesso Spirito per inaugurare qui un processo di svuotamento, di sgonfiamento. È quanto leggiamo in Filippesi, se ricordate. Tempo di svuotamento è anche la Quaresima di ciascuno, secondo quanto abbiamo sentito mercoledì nella liturgia delle ceneri. Quaresima tempo svuotato. Digiuno, elemosina, preghiera, le antiche pratiche di tante tradizioni religiose, non solo quella cristiana, che svuotano e liberano. Dal pieno di tutto ciò che vuoi far tuo (le pietre da trasformare in pane) al vuoto della consapevolezza che se vivi è solo grazie a ciò che ricevi in dono. Dal pieno di un io che si basta tanto si sente potente, al vuoto della convinzione che sono qualcuno solo grazie a qualcun altro, mai senza l’altro. Dal pieno della presunzione che s’azzarda a mettere perfino Dio alla prova, al vuoto del riconoscere che solo la finitezza e la fragilità sono terreno che feconda vita piena. La vita e ciò di cui è piena, ciò di cui la riempiamo, si svuota così in fretta, tanto repentinamente, come la benzina con cui di questi tempi riempiamo i serbatoi delle nostre macchine. Tutto è bene provvisorio, tutto è conquista fugace, tutto è possesso passeggero. Eppure è per un io mai sottotono, mai fallibile, mai precario che continuiamo a darci da fare, a correre, ad affaticarci. Siamo senza posa tentati di riempire il vuoto, ma di che, di chi? Non ci metta paura questo tempo da svuotare, da sbarazzare, da disinfestare, da disinquinare, perché attecchisca e fiorisca un altro me e un’umanità riempita di te, di noi, piena perché arricchita d’altri, perché condivisa, perché non indaffarata nel contro ma impegnata nel per… Svuotarsi significa fare spazio al pieno di Dio, fino a brillare di lui, ecco il secondo passo di questo tempo, fino a sconfinare nella speranza di fiorire ancora, sarà il terzo passo, fino alla soglia dell’altro per offrirgli ripartenze, il quarto, fino a sognare che nulla ci impedisca di rimetterci in piedi, il quinto passo, fino a perderci, il sesto, per ritrovarci, la Pasqua… pienezza. Ho scoperto che la parola pieno non dice riferimento al tutto, all’abbondanza ma al tutti, alla moltitudine, sembra che la parola pieno c’entri con la parola popolo. Quaresima, tempo di svuotamento, di dimagrimento dell’io per ingrassare, rimpinguare, rinfoltire il tutti perché è ciò di cui sono fatto. Il vuoto di ogni cosa per fare il pieno di tutti, questo è il passaggio che la Quaresima ci prospetta. Buon esodo.


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